mercoledì, gennaio 31, 2007

Adios a Susannita

Ogni volta quando ci salutiamo a me capita di provare sempre questa stessa identica cosa, un dolce incubo che annuncia questo sapore d'assenza. Ci diciamo -Ciao..., a presto...- E tu, tu sparisci! Cosí come sei arrivata ora non ci sei piú. Svanisci come la fa un fantasma, un racconto, come se ne va un sogno che fugge dalla veglia. E questo finale non mi abbandona piú, rimane sulle mie labbra fincché non ci incontriamo ancora, fincché non mi si chiudono ancora gli occhi, dal sonno, dalla stanchezza, dalla mancanza; fincché le parole non ricominciano con le carezze.
Sei arrivata a me giá sempre andando via, giá sempre in fuga... sei partita.
Io non voglio trattenerte, non voglio essere trattenuto, ma quanto é assurdo farmi accompagnare dalla tua assenza, e tuttavia non ci riesco ad evitarlo ed ogni volta sento che questo saluto sará sicuramente l'ultimo. Il racconto e il sogno non tornerano piú. Eh si... forse proprio per questo mi agrappo cosí disperatamente a questo sapore d'assenza, ammarezza che mi consola, al meno un po'.